Descritto sulle pagine della rivista Matter, il nuovo calcestruzzo vivente entra a pieno titolo nella categoria di materiali innovativi per l’edilizia, sviluppati per diminuire le emissioni di carbonio. Come? Portando la biologia laddove non si credeva possibile fino a poco tempo fa.
Gelatina, sabbia, acqua e nutrienti. Aggiungiamoci dei batteri fotosintetici e il gioco è fatto: ecco un blob verde che nel corso di una giornata genererà un mattone vivo, che se tagliato a metà ne originerà altri due, e da questi quattro fino a otto. Persino i suoi creatori, gli scienziati della University of Colorado Boulder, ne sono rimasti stupefatti, e l’hanno soprannominato materiale Frankenstein.